Scansano: la storia, cosa vedere e come arrivare
Scansano, posta nel cuore della Maremma Grossetana in Toscana in una bellissima posizione panoramica, si dispone lungo un crinale montuoso, delineando il confine tra i fiumi Ombrone e Albegna a 30 km dal mare.
Scansano, riconosciuta da sempre come destinazione di villeggiatura grazie al suo ambiente incantevole e al suo clima favorevole, ha funzionato come rifugio estivo durante il dominio di Leopoldo II. Questo permise ai funzionari del Comune di Grosseto, insieme alle loro famiglie, di evitare i rischi legati alla malaria.
Nell’arco di tempo che va dal tardo Medioevo e il 1633, Scansano oscillava tra l’influenza di Siena, gli Aldobrandeschi, la contea di Santa Fiora e i Medici. La località non si affidava esclusivamente alle risorse del settore agricolo, ma a partire dal Settecento svolgeva una funzione essenziale nell’ambito industriale estrattivo. Luoghi di grande richiamo turistico per le loro bellezze comprendono il Castello di Montorgiali, il Castello di Montepò, la chiesa di San Giovanni Battista, il santuario comunemente riconosciuto come “Madonna della Botte”, la chiesa di San Domenico situata a Murci, l’oratorio di San Giorgio a Montorgiali, il Convento di Petreto e il sito archeologico di Ghiaccio Forte.
Scansano
Da sempre è stata apprezzata per il suo clima benefico e il suo fascino come località di villeggiatura, tanto che, sotto il regno di Leopoldo II, gli uffici amministrativi del Comune di Grosseto si trasferivano qui durante l’estate per la cosiddetta “estatura”, permettendo agli impiegati e alle loro famiglie di eludere i pericoli della malaria. Da Scansano, si gode di splendidi panorami che spaziano dalle coste marine al monte Amiata.
La Storia di Scansano
Durante il Medioevo, il suo territorio era diviso tra l’influenza di Siena e quella della famiglia Aldobrandeschi. Nel secolo XIV, Scansano divenne parte della contea di Santa Fiora che passò alla famiglia Sforza nel 1439 fino al 1633, quando entrò a far parte del Granducato mediceo. Scansano, oltre alle proprie risorse agricole tra le quali spicca la vite, a partire dal Settecento, ha avuto un ruolo importante nell’industria estrattiva, con miniere di mercurio, antimonio, zolfo e lignite attive fino a tempi recenti.
La chiesa di San Giovanni Battista, risalente all’epoca medievale e trasformata in collegiata nel 1630, fu ristrutturata e decorata magnificamente con delicati ornamenti in stucco nella prima metà del Settecento. Il santuario della Madonna delle Grazie, meglio noto come “Madonna della Botte”, fu costruito all’inizio del Seicento come oratorio per custodire un’immagine mariana che aveva conquistato il cuore della comunità moresca presente a Scansano dalla seconda metà del Cinquecento: sulla costa erano infatti molto presenti gli “africhielli”, nati da madri maremmane e padri turchi in seguito alle incursioni che avevano devastato le zone di Talamone, dell’Isola del Giglio e di Cala di Forno tra il 1535 e il 1543.
Queste persone, abbandonate dalle madri in tenera età e organizzate in piccole comunità coese, quando le fortezze maremmane passarono alla dominazione spagnola nel 1559, fuggirono per evitare di essere catturate e vendute come schiave, come richiesto dalle disposizioni di Filippo II. Un considerevole numero di questi rifugiati che lavoravano come braccianti nelle vigne di Scansano, trovò qui asilo e furono accolti calorosamente dagli abitanti locali, tanto che venne donato a loro un dipinto della Madonna del Soccorso, chiamata successivamente “della Botte” o “degli Africhielli”, commissionato da una delle confraternite locali.
Secondo la leggenda della fondazione del santuario, alcuni di questi viticoltori, intenti a pulire le botti appena fuori dal paese, avrebbero scoperto l’immagine in una di esse, un evento che, subito circondato da un’aura miracolosa, iniziò a attirare devoti e pellegrini. L’immagine mariana fu ospitata con onore nella Chiesa della Madonna delle Grazie per merito dell’impegno delle devote appartenenti alla confraternita di Sant’Antonio Abate, chiamate “Le Scalzine”, che nella prima metà del Seicento si impegnarono a raccogliere offerte e donazioni sufficienti per costruire la chiesa e dotarla di un proprio rettore. L’immagine divenne così oggetto di grande devozione popolare che l’edificio che la ospitava fu rinnovato nel 1830 e poi ampliato nel 1862-1867 dall’ingegnere Luigi Vannucci, anche a seguito di un’inondazione che l’aveva seriamente danneggiato.
A Murci, la chiesa di San Domenico fu eretta nella metà dell’Ottocento. A Montorgiali, un oratorio settecentesco dedicato a San Giorgio è ancora oggi lo scenario di una particolare cerimonia folklorica nella quale viene rievocato il combattimento di San Giorgio con il drago, rappresentazione simbolica delle terre maremmane infestate dalla malaria.
Cosa vedere a Scansano
Il Convento di Petreto
Il Convento di Petreto, un tempo il Castello di Petreto, ha avuto la sua prima apparizione nelle scritture nel 1274, con i Conti Aldobrandeschi divisi tra due rami e dominati dai Conti di Santa Fiora. Divenuto oratorio dei Francescani, fu ceduto alla Repubblica di Siena nel 1339. Pare che San Bernardino da Siena abbia soggiornato qui nel 1422. Nel 1507, il Convento e la Chiesa di San Pietro al Petreto furono fondati da Conte Guido Sforza. Attualmente, la parte conventuale è di proprietà privata, mentre la Chiesa è custodita dalla parrocchia di Scansano.
Zona archeologica Ghiaccio Forte
La Zona archeologica Ghiaccio Forte, un insediamento Etrusco, è stata scoperta nel 1973, grazie a degli scavi che hanno rivelato ampie porzioni delle mura e strutture dell’urbanizzazione. Successivi scavi, anche se limitati, l’ultimo dei quali nel 1981, hanno dimostrato la distruzione del villaggio a causa di un incendio, la scoperta di una stipe votiva con reperti in bronzo e terracotta, un forno per fusione, tre porte di accesso alla città e alcune stanze residenziali.
Il Castello di Montorgiali
Il Castello di Montorgiali, di imponente aspetto con la sua struttura a vista, appare per la prima volta in un documento del 1188 firmato da Clemente III, diretto al Vescovo di Grosseto. Situato su una collina, presenta ancora oggi affascinanti finestre ad arco e mensole di piombatoi ormai perduti. Il Castello e il Borgo hanno seguito le vicende storiche derivate dalle ostilità tra gli Aldobrandeschi del ramo di Santa Fiora e la Repubblica di Siena. Montorgiali fu venduto nel 1378 alla Repubblica di Siena. Oggi, il Castello di Montorgiali, riqualificato come immobile storico residenziale, è di proprietà privata.
Castello di Montepò
Il Castello di Montepò, costruito dal nobile senese Roberto Sergardi nel XIV secolo, si trova a circa 7 km da Scansano. Montepò è una fattoria fortificata, o castello recintato, che nella sua storia ha subito ampliamenti che gli hanno conferito l’attuale bella struttura rettangolare con quattro torri, una per ciascun angolo. L’ingresso all’ampio cortile interno si trova sul lato sud-ovest e era protetto da una caditoia a camino e da due balestriere posizionate nelle due torri laterali all’ingresso. Il Castello di Montepò, recentemente completamente restaurato, è di proprietà privata.
Mappa di Scansano
Come arrivare a Scansano
In Auto:
- Da Nord, seguire l’Autostrada del Sole A1 e uscire a Firenze Certosa. Entrate nella superstrada Firenze - Siena, procedendo sulla tangenziale Siena Ovest direzione Grosseto, continuare sulla SS 1 Aurelia, uscire a Grosseto Est, poi seguire le indicazioni per Scansano.
- Da Sud, a Roma, immettersi sull’autostrada A12, uscire a Civitavecchia, procedere sulla SS 1 Aurelia in direzione Grosseto, dopo aver superato Orbetello, deviare per Scansano.
Treno/Bus:
A Grosseto passano i treni della linea Genova - Pisa - Roma.
Informazioni sugli orari dei treni sono consultabili sul sito web delle Ferrovie dello Stato www.ferroviedellostato.it/.
Da Grosseto, si prosegue in autobus con la linea Rama. In autobus, le Autolinee R.A.M.A. (Rete Automobilistica Maremmana Amiatina) operano dalla Piazza Marconi (stazione FS). Per ulteriori dettagli, consultare il sito web(www.ramamobilita.it/)
In Aereo
Si può raggiungere la zona attraverso i seguenti aeroporti: Aeroporto di Roma Fiumicino (a circa 158 km di distanza) Aeroporto di Firenze (a circa 165 km di distanza) Aeroporto di Pisa (a circa 173 km di distanza)
Dove si trova Scansano?
Scansano è situato nella provincia di Grosseto, in una zona collinare tra il fiume Ombrone e il fiume Albegna. Scansano è conosciuto per la produzione del vino Morellino di Scansano e per il suo ricco patrimonio storico e culturale.
Maremma
La Maremma è un'ampia regione geografica di circa 5.000 km², che abbraccia la Toscana e il Lazio e si affaccia sul Mar Tirreno e sul Mar Ligure.
Terme di Saturnia
A Manciano, in provincia di Grosseto, si trova Saturnia, una popolare destinazione turistica toscana nota per le sue terme. Le terme, a circa 15 chilometri a nord del centro di Manciano, sono famose fin dall'epoca etrusco-romana.
Roccalbegna
Adagiato sulla parte meridionale del Monte Labbro, il comune di Roccalbegna occupa una posizione topografica unica, ben visibile a colpo d'occhio. Il detto popolare "se la pietra si spacca, addio alla Rocca" simboleggia il paesaggio. Qui, uno sperone di roccia si intreccia con il fiume Albegna; la rupe con i resti delle fortificazioni (detta SASSO) sovrasta il paese, mentre le case sono strette tra la pietra e la ROCCA, un'altra collina rocciosa con i resti delle fortificazioni degli Aldobrandeschi e della Rocca senese.